festival della Cucina Veneta

Festival Cucina Veneta

la Cucina

Padovana

Nella Città del Santo si è sviluppata una tradizione enogastronomica molto originale che ne rispecchia la grande storia e centralità geografica.
equidistante dal mare e dalle  Dolomiti.

I Bigoli

Attorno all’anno di grazia 1604 un pastaio di Padova detto “Abbondanza”, fu autorizzato dall’allora Consiglio del Comune a godere del brevetto di un macchinario di sua invenzione. Il signor Abbondanza produsse diversi tipi di pasta, ma la sua vera specialità erano degli spaghettoni ruvidi col buco che presero poi il nome di bigoi / bigoli (dal termine dialettale “bigàt” / bruco, o dal latino “bombyx” /baco).

Prosciutto Veneto (di Montagnana) berico Euganeo

C’è uno strettissimo legame tra la produzione del Prosciutto Veneto ed il suo territorio: i 15 comuni tra i Colli Berici e gli Euganei con Montagnana che ne è il centro più rinomato, sono ancor oggi i luoghi dove le mani sapienti dei produttori massaggiano e cospargono di sale le cosce del maiale secondo la tradizione Veneta del prosciutto ‘dolce’.

La carne di Cavallo

Si narra che il consumo di carne di cavallonella cucina Veneta – iniziò tra i sopravvissuti dello scontro tra Odoacre e Teodorico nei pressi di Verona nell’anno 489, che si cibarono degli animali caduti in battaglia. Una particolarità della carne di cavallo è la carne sfilata (o sfilacci di cavallo -il Pulled Horse-) nella zona di Legnaro e della Saccisica. Le fette sottili di carne di cavallo magra della coscia venivano tenute sotto sale per 15 giorni e affumicate lasciandole appese al camino per circa un mese. Una volta asciutte e dure si battevano con un martello e si sfilavano in tanti piccoli tranci.

Articoli Ricette e Curiosità dalla Cucina di Padova
al Festival della Cucina Veneta