Verona Capitale degli Gnocchi
A Verona il Papà del Gnoco è la maschera di Carnevale
Due grandi cuochi del Rinascimento, nella seconda metà del Cinquecento, Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi, scrissero le prime ricette dei “maccaroni detti gnocchi”. Erano impastati e poi passati “su il rovescio della gratugia”.
Anche Teofilo Folengo, il celebre Merlin Cocai, nel suo poema “maccheronico”, raccontò della stessa preparazione a base di farina “che rotolava giù da una montagna di formaggio grattugiato, facendosi grosso come una panciuta botte”.
Tuttavia, in seguito, l’impasto originario si trasformò con l’introduzione della Patata arrivata dal Nuovo Continente, più economica della farina. La sostanza era cambiata, ma la forma restava inalterata.
Verona la Patria degli Gnocchi
Gli gnocchi di patate devono la loro fama a Verona, loro vera Patria.
Nel 1531, a causa di una grave carestia, la povera gente del quartiere popolare di San Zeno iniziò ad assaltare i forni.
Per sfamare così tanta gente, il nobile medico veronese Tommaso Da Vico, raccolse una notevole somma di denaro che lasciò in testamento. Con quei fondi bisognava distribuire gnocchi e vino in quantità, a tutti gli abitanti di San Zeno, una volta l’anno nel giorno di Venerdì grasso, che finì per chiamarsi Venerdì Gnocolar.
Nei secoli si perpetuò la tradizione che prese il nome di “Bacanal del Gnoco”, il Carnevale Veronese, uno fra i più antichi d’Italia. La principale figura è quella del Papà del Gnoco, panciuto e barbuto sovrano a capo della sfilata delle maschere. Il Re del Carnevale veronese si sposta in sella ad un mulo agitando un forchettone, con infilzato un grosso gnocco, emblema della Cucina Veronese e Veneta.
In occasione del 1° Festival della Cucina Veneta
Un ringraziamento speciale a Franz Gambale che è il Papà Del Gnoco 2019 Principe del Carnevale veronese e protagonista di questo video.