Intervista Esclusiva a Herman Medrano
Il Rap in Veneto sul palco del Festival
Presentiamo con grande piacere l’ Intervista Esclusiva a Herman Medrano che sarà uno dei protagonisti del palco del Festival.
Ciao Herman, al secolo Ermanno Menegazzo, classe 1972, dopo l’approccio con il rap in inglese alla fine degli anni ’80 hai iniziato a rappare in Veneto. Perché?
Sono passato all’italiano agli inizi anni 90, nel 93 ho fatto uscire il primo demo, ma solo nel 2003 il primo cd in veneto. L’esigenza di usare la mia lingua nasce dall’ impossibilità di esprimere in maniera incisiva molti dei concetti che avevo in mente, accompagnandoli con giochi di parole tipici della nostra lingua e presi dalla quotidianità, per ricreare atmosfere più vicine all’ascoltatore.
I tuoi testi sono simpatici ma – allo stesso tempo – graffianti. Il tuo rap è una rappresentazione di un Veneto che non rinnega le sue radici. A che prezzo?
Al prezzo che non esci a cantare fuori regione se non qualche volta in Friuli, Lombardia e Trentino. Al prezzo che all’inizio i puristi del rap storsero il naso, e non poco. Alla lunga comunque riconobbero un po’ tutti il valore del progetto.
Hai collaborato con grandi artisti come Caparezza, Sir Oliver Skardy ex Pitura Freska e molti altri. Cosa ti hanno trasmesso?
Artisticamente sono fra i miei mostri sacri, per chi come me si focalizza sui testi e sui contenuti. Ho ritenuto necessario rapportarmi con loro e altri perché di indubbie capacità di scrittura. Non secondariamente si sono dimostrati umanamente disponibili, ed è stato un valore aggiunto inestimabile.
Il Veneto è una regione diversa dalle altre. Secondo te per quale motivo?
Forse un po’ per la sua collocazione ad oriente, la sua storia racconta di scambi commerciali e culturali che hanno arricchito queste terre in molti modi. E la sua cucina racconta l’importanza di non perdere questa curiosità per il nuovo/diverso. E’ sempre stata un terra di libertà, dovrebbe rimanere tale, avendo la capacità di innovarsi lasciando libere di esprimersi quelle energie individuali che fanno bene anche alla collettività.
Cosa significa per te ‘magnar ben’?
Magnar roba che me far star ben, sia nel corpo (che non mi intossichi) che nella coscienza (senza quindi aver provocato danno a qualcuno o qualcosa).
Dei piatti della Tradizione Veneta a cui sei particolarmente legato? Hai qualche ricordo delle ricette della Nonna?
Tanti minestroni e risi e bisi. E poi i dolci fatti in casa, mia madre ne faceva sempre. Non c’erano le merendine nella mia cartella di scuola, ma una grossa fetta di torta.
Per anni la Cucina Veneta è stata sottostimata e liquidata come una ‘cucina da poaretti’. Come contrastare gli stereotipi che ci vorrebbero tutti ignoranti e bifolchi?
Invitando a provare la cucina a noi sconosciuta in prima persona. Abbiamo prodotti agricoli meravigliosi e vini straordinari, che in osterie e ristoranti diventano opere d’arte. Senza dimenticare che si è accompagnati da panorami mozzafiato e centri storici che rendono le esperienze turistiche uniche e indimenticabili.
Ci sono prodotti e ricette del Veneto in via d’estinzione. I giovanissimi non hanno mai sentito parlare di ‘soppa coada’ o ‘pearà’ o figà aea venessiana’, ma sono decine e decine le nostre specialità che non fanno più parte dei menù dei ristoranti. Vai anche tu al sushibar o preferisci la buona vecchia ‘osteria in meso ae brekane’?
Le osterie in mezzo ai campi stanno sparendo, anche perché non ci sono quasi più i campi! In generale cambiano i clienti e i locali si adeguano alle richieste, lo vedi già dagli arredamenti quando entri ancora prima che dai menù. Io vado anche al sushibar, perchè adoro la cucina orientale tradizionale, quella senza pesce e carne, quella vegetariana e povera. Mangio saltuariamente fuori casa, ma resto sempre fedele ad una cucina integrale, leggera e facilmente digeribile, con un primo piatto e moltissime verdure. Per questo non guardo mai l’insegna o a chi sta dietro il bancone, butto piuttosto l’occhio a cosa fa il ristoratore e se offre quel che cerco io.
Sarai ospite alla serata di chiusura del 1° Festival della Cucina Veneta domenica 7 luglio, puoi anticiparci qualcosa del tuo Show?
Io e Kalibro faremo una gran parte dei nostri due ultimi dischi, FRITTO MISTIKO e SIMIZI, alcune delle nostre collaborazioni e i classici dal mio repertorio da solista. Spesso ci vengono a trovare sul palco ospiti inaspettati, quindi fino all’ultimo la scaletta può variare in meglio!
Grazie ad Herman per questa bella intervista esclusiva per il pubblico del Festival della Cucina Veneta.
Puoi iscriverti gratuitamente per avere accesso prioritario al concerto di Herman Medrano fino ad esaurimento disponibilità.